

Le festività di febbraio:tra sacro e profano
Febbraio è il mese più corto dell’anno e, forse, il più pregno di feste e ricorrenze come: la Candelora, Carnevale, la Quaresima, San Biagio, San Valentino etc.
A febbraio non siamo ancora fuori dall’inverno, poiché, per l’arrivo della primavera, dobbiamo aspettare il 21 marzo!
Le temperature sono rigide, anche se, le giornate sono più lunghe. Il sole inizia a fare capolino tra le nubi e incomincia a intiepidire anche quei luoghi, che da novembre, erano rimasti al freddo e al buio.
La Candelora è la festa della purificazione della Vergine Maria dopo la nascita di Nostro Signore secondo quando riportato nel Levitico.
La Candelora e ricordata in Abruzzo e non solo con solenni funzioni e la distribuzione della Candela della Candelora, un piccolo cero, che preserva dai mali la casa nella quale è presente.
Il carnevale è una festa di probabili origini religiose, nella quale si usa mascherarsi, sfilare per le piazze, fare ogni genere di scherzo, ballare e cantare fino a tarda ora.
Oggi, però, esso ha perso molto della sua importanza ed è stata relegata a una manifestazione per bambini e adulti burloni.
In molti paesi della nostra provincia non vi sono stati neanche la tipica sfilata dei carri allegorici, e gli unici che hanno veramente festeggiato il classico carnevale sono stati i bambini delle scuole materne ed elementari attraverso recite e piccoli rinfreschi.
Dopo i bagordi carnascialeschi vi è un periodo di penitenza e moderazione che inizia con il “Mercoledì delle Ceneri” per finire la “Domenica delle Palme”, questo lasso di tempo è chiamato Quaresima.
Essa è una ricorrenza nella quale si rievocano i quaranta giorni in cui Gesù digiunò pregando nel deserto, combattendo le malvagie tentazioni di satana.
La Quaresima dura, appunto, quaranta giorni e ci si prepara all’arrivo della Pasqua, ascoltando la parola di Dio.
In questo lasso di tempo i credenti non mangiavano carne il venerdì, andavano a messa tutte le mattine e ogni domenica; tutte le sere si recavano alle via Crucis che si snodavano per le strade del paese; oggi, questi precetti non molto seguiti.
La festa degli Innamorati o di san Valentino affonda le sue radici in riti antichissimi come i “Lupercali” .
Il 15 febbraio nell’antica Roma si inauguravano i “Lupercali” in onore del dio Luperco il protettore delle greggi. Queste celebrazioni servivano per purificarsi ed accogliere la primavera; anche dopo l’avvento del Cristianesimo, furono celebrate fino al V secolo d.c. , quando furono soppiantate da una festa cristiana San Valentino.
Questo Santo nacque a Terni nel 175 d.c. e si dedicò alla predicazione, diffondendo la parola di Dio, nonostante le terribili persecuzioni, egli fece conoscere il suo nome e le sue gesta anche nell’Urbe.
Arrestato per ordine dell’Imperatore Claudio, fu affidato a un nobile romano che si convertì al cristianesimo. Egli fu il primo a celebrare matrimoni tra pagani e cristiani.
Fu arrestato di nuovo per ordine dell’Imperatore Aurelio e questa volta fu ucciso.
Secondo la tradizione il santo martire celebra i matrimoni in Paradiso il 14 febbraio e perciò che tale giorno si festeggia San Valentino.
Il culto legato a questo beato è molto sentito in Francia e Inghilterra, ove Oscar Wilde ha preso spunto da alcune leggende legate alla figura di San Valentino come: “I bambini” e “La rosa della riconciliazione” per scrivere dei racconti intitolati: “Il gigante egoista” e “L’usignolo e la rosa”.